mercoledì 4 maggio 2011

Un'idea al giorno, come una mela, per Varese


Un'idea al giorno. Da oggi. Per il teatro e la cultura. Che sono il mio mestiere. L'unico che credo di saper fare, un po'.

Tutti i candidati delle altre liste, a quanto vedo, ogni giorno, appena posano piede sul tappetino, di fianco al comodino, si inventano una cazzata da dire e comunicare urbi et orbi su qualsiasi argomento ("mmmm... e oggi? Oggi cosa racconto? Ah, ecco: la ginnastica all'aperto... gli skateboard... la movida che fa bene... il sindaco dei giovani con contratto a progetto... l'expo, che fa tanto trendy e lascia credere che non ho fatto una beata mazza fino ad oggi perché aspettavo il 2015, ma ora... ", ecc. ecc...). Citano beatamente Adam Smith facendolo passare, sul piano della sintassi, per uno scolaro di prima elementare, per giunta un po' asino (cfr. Massimo Rovera) o declamano con aria arguta Raymond Aron ribattezzandolo Raymond Aronne (cfr. Giuseppe Vuolo), denunciandone dunque la stretta parentela con Mosé.

Quindi anch'io, da domani, proverò a buttare lì un'idea - o una cazzata - tutti i giorni. Filo rosso, l'idea che la cultura è altro dall'intrattenimento.

Idee come programmi di ricerca, come spunti di riflessione, come temi per altrettanti concreti studi di fattibilità. I temi? Non necessariamente in ordine: (1) Un festival delle culture, che coniughi i linguaggi del teatro, del cinema, della poesia, della letteratura, dell'arte lungo un percorso nella ricchezza di un mondo molto più grande della padania; (2) Una rassegna stabile, permanente e finanziata di Teatro per Ragazzi, scolastico e per famiglie; (3) Il recupero di quel che fu Altri Percorsi e dei linguaggi del Teatro d'Innovazione come parte organica della programmazione teatrale cittadina; (4) La creazione di uno spazio pubblico e stabile di promozione della creatività giovanile in campo artistico e culturale; (5) Il superamento della metafora degli orticelli identitari delle realtà culturali varesine - tanto cara al Sindaco Fontana, di fatto come alibi - attraverso lo studio di una possibile Fondazione di partecipazione, che nasca dal basso, coaguli le realtà locali in un'unica progettualità e che trovi l'amministrazione disponibnile all'ascolto e al finanziamento; (6) L'istituzione di un centro studi-promozione culturale finalizzato alla elaborazione ed analisi di progetti concreti per il reperimento di risorse presso Fondazioni Bancarie, Regione, Comunità Europea, Imprese private. (7) Un progetto organico di sistematica gestione artistico-organizzativa per il Teatro Santuccio. Ecc., ecc.

Temi di analisi ovviamente non indipendenti gli uni dagli altri - e anzi profondamente interconnessi - che potrebbero forse iniziare a delineare l'idea di un sistema? Vedremo. Intanto - come la fatidica mela del proverbio (e del dipinto di Magritte) - io curerò la mia salute mentale affrontandone uno al giorno.

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