domenica 17 aprile 2011

Taglio

Taglio,
sogghigno nel vedere lo sbaraglio
di attorucoli senza portafoglio
che forse arriveranno fino a luglio.

E taglio,
il Fondo, a fondo, mi appare assai meglio
persino Bondi lancia un alto raglio
e quasi gli si inumidisce il ciglio.


Ma taglio,
a quel sipario stinto ora mi appiglio,
butto nel cassonetto il grano e il loglio.
Ora mangiate: c'è rimasto il miglio.


Sì taglio,
tutte le notti ormai rimango sveglio
a tracciar croci sopra a questo foglio:
anche De Fusco sottopongo al vaglio.

E quindi taglio,
vorrebbe far teatro anche mio figlio,
lo guardo mentra dorme, ed io lo veglio.
Guardo la gola...

ed alla fine, taglio.

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